Il futuro del lavoro al centro degli Erasmusdays 2018 organizzati da CIAPE

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Gli Erasmusdays, inaugurati nel 2017 per celebrare il trentennale del Programma europeo per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport, sono diventati un appuntamento annuale cui il Centro Italiano per l’Apprendimento Permanente (CIAPE) ha scelto con entusiasmo di aderire, organizzando per la giornata del 12 ottobre 2018 un evento intitolato “Il lavoro nel 2030: le sfide dell’orientamento e della formazione on the job”.

Ospitato dalla cornice romana del Casale di San Pio V, sede dell’Università degli Studi Link Campus, l’appuntamento è stato occasione di confronto ed approfondimento per una molteplicità di attori – decisori politici e funzionari della pubblica amministrazione, esperti di orientamento professionale e recruiters, formatori, insegnanti e semplici cittadini – chiamati, a vario titolo, a formare e guidare giovani e adulti verso un’occupabilità sostenibile, alla luce delle attuali e future tendenze del mercato del lavoro e delle competenze.

Corroborati da evidenze empiriche, i contributi emersi nel corso della giornata, introdotta da Francesco Longo – esperto di recruiting e formazione aziendale e co-fondatore di Atmen, hanno sin da subito evidenziato la necessità di ripartire dal concetto di empowerment individuale e aziendale per un orientamento e una formazione professionalizzante efficaci nonostante la liquidità socio-economica del nostro tempo. L’accompagnamento verso la vita attiva, o la ridefinizione dei suoi connotati, non può limitarsi all’analisi delle previsioni di medio-lungo periodo, condotte a livello nazionale ed internazionale in materia di professioni emergenti e stabilità delle competenze, ma deve in primo luogo contribuire all’affioramento ad un livello di coscienza delle inclinazioni e del talento di ognuno. Gli individui dovrebbero quindi essere accompagnati e sostenuti da figure professionali nuove e specializzate nell’apprendimento on-the-job (il c.d. “Work Based Learning Professional”, o professionista dell’apprendimento basato sul lavoro), il cui profilo è frutto di un lavoro congiunto di respiro europeo, cui CIAPE ha preso parte da due anni a questa parte.

Per quanto ambiziosi, anche i migliori auspici rimarrebbero pura astrazione se non opportunamente inquadrati in una metodologia che li renda operativi. E’ questo che ha dimostrato Anna Pompele – counselor e psicologo del lavoro, animando una sessione interattiva volta a favorire il miglioramento della situazione lavorativa individuale, e a guidare il processo di ricerca occupazionale attraverso l’analisi guidata, la (ri)definizione e il potenziamento delle proprie risorse e dei propri obiettivi strategici. Questo approccio, come ribadito da Manuela Minozzi – placement officer presso l’Università degli Studi Link Campus, non dovrebbe indirizzarsi soltanto verso coloro che si affacciano per la prima volta al mondo del lavoro, ma essere bensì specificamente declinata lungo le diverse fasi della vita di un individuo, in un’ottica di orientamento, ma anche di potenziamento, aggiornamento e ridefinizione dei profili professionali, in linea con le sempre mutevoli motivazioni ed esigenze personali, verso un apprendimento di tipo permanente e continuo.

E’ tuttavia vero che i più giovani, ed in particolare la “Generazione Z” dei nati dopo il 2000, necessiteranno di un sistema di orientamento professionale al passo con le opportunità e le sfide imposte dalla Quarta Rivoluzione Industriale, in termini di relazioni socio-economiche, ma anche di innovazioni digitali e tecnologiche. Ancor più esigenti dei cugini Millennials, essi hanno bisogno di essere intercettati e stimolati per mezzo di specifiche “metodologie attivanti”, sia tra i banchi di scuola che in ambito professionale. La professoressa Giada Marinensi – coordinatrice dell’Unità di Ricerca “Serious Games and Hybrid Learning” dell’Università Link, da anni accende la motivazione e il senso di gratificazione dei ragazzi integrando attività ludico-pratiche nei programmi formativi, che parcellizzano la mole teorica ed intervallano la stessa con progressivi traguardi e relative ricompense. Approccio analogo a quello che il consorzio del progetto europeo Future Time Traveller ha adottato dall’autunno del 2017 per contribuire a trasformare i sistemi di orientamento professionale della Generazione Z attraverso lo sviluppo di una piattaforma di realtà virtuale, costellata di scenari gamificati miranti a preparare i giovanissimi alle carriere del futuro.

Come trasformare dunque le complesse sfide del Terzo Millennio in opportunità? Ponendo al centro un approccio multi-stakeholder ed una responsabilizzazione diffusa degli attori in gioco: individui e famiglie, istituti formativi, aziende, ma soprattutto decisori politici. Tommasina Raponi – psicologa ed esperta di welfare pubblico, riporta infatti l’attenzione sul ruolo di potenziale catalizzatore dei decisori politici e delle istituzioni verso una profonda e duratura ridefinizione del piano d’azione – nazionale e locale – in materia di formazione e orientamento. Oggi più che mai – precisa Tommasina – gli ingranaggi statali necessitano di aprirsi al cambiamento e di farsi contaminare dalle innovazioni.

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Erasmusdays, inaugurated in 2017 to celebrate the 30th anniversary of the European Program for Education, Training, Youth and Sport, have become an annual appointment to which the Italian Center for Permanent Learning (CIAPE) has enthusiastically chosen to join, organizing for the day of October 12, 2018 an event entitled “Work in 2030: the challenges of career guidance and the training on-the-job“.

Hosted within the great setting of the Casale di San Pio V, home of the Link Campus University (Rome), the event has been an opportunity for discussion and analysis for a variety of actors – policy makers and public authorities’ representatives, experts in vocational guidance and recruiters, trainers, teachers and ordinary citizens – called, at various levels, to train and guide young people and adults towards sustainable employability, in the view of the current and future trends in the labour market and skills.

Supported by empirical evidence, the contributions emerged during the day, introduced by Francesco Longo – expert in recruiting and business training and co-founder of Atmen, have immediately highlighted the need to start from the concept of individual and corporate empowerment for an orientation and effective professional training in spite of the socio-economic liquidity of our time. The accompaniment to active life, or the redefinition of its characteristics, can not be limited to the analysis of medium-long term forecasts, conducted at national and international level in the field of emerging professions and stability of skills, but must first to contribute to the emergence of the inclinations and the talent of each one. Individuals should therefore be drived and supported by new and specialized professionals in on-the-job learning (the so-called “Work Based Learning Professional“, whose profile is the result of a joint European initiative, to which CIAPE has been taking part for two years.

However ambitious, even the best wishes would remain pure abstraction if not appropriately framed into a methodology that makes them operational. This is what Anna Pompele – counsellor and job psychologist – has shown animating an interactive session aimed at encouraging the improvement of the individual working situation, and guiding the process of occupational research through guided analysis, (re)definition and enhancement of their resources and their strategic objectives. This approach, as reiterated by Manuela Minozzi – placement officer at the Link Campus University – should not only be addressed to those who face for the first time to the world of work, but rather be specifically declined along the different phases of the life of an individual, with a view to orientation, but also to enhance, update and redefine professional profiles, in line with the ever-changing motivations and personal needs, towards a permanent and continuous learning.

It is however true that the younger ones, and in particular the “Generation Z” of those born after 2000, will need a career guidance system in line with the opportunities and challenges imposed by the Fourth Industrial Revolution, in terms of socio-economic relations, but also digital and technological innovations. Even more demanding than their Millennial cousins, they need to be intercepted and stimulated by means of specific “activating methodologies”, both between the school desks and in the professional field. Professor Giada Marinensi – coordinator of the “Serious Games and Hybrid Learning” Unit of the Link Campus University, for years has been motivating the students’ sense of gratification by integrating playful and practical activities into the training programs, which parcel the theoretical study and break the same with progressive goals and related rewards. A similar approach to what the Future Time Traveller European project consortium has adopted since the late-2017 to help transform the career guidance systems of Generation Z through the development of a virtual reality platform, made up of gamified scenarios aimed at preparing the very young to the future careers.

How to transform the complex challenges of the Third Millennium into opportunities? By placing at the center a multi-stakeholder approach and a widespread accountability of the players at stake: individuals and families, educational institutions, companies, but above all political decision-makers. Tommasina Raponi – psychologist and public welfare expert, in fact, reports on the role of potential catalyst for political decision makers and institutions towards a deep and lasting redefinition of the action plan – national and local – on training and orientation. Today more than ever – says Tommasina – the state gears need to open up to change and be contaminated by innovations.


 

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