Nel quadro epistemologico del Manifesto della Pedagogia del Bello®, il focus è stato il principio dell’emozione, intesa come chiave per risvegliare la motivazione, attivare l’apprendimento e rafforzare le connessioni umane.
Con il titolo “Educare alla Felicità – Eccellenze a confronto”, il residenziale ha offerto una due-giorni densa di emozione e pensiero, alternando talk ispirati al format TED, laboratori creativi, tavoli di lavoro sulla metodologia del backcasting per progettare futuri educativi basati sulla bellezza ed esperienze immersive come la “valigia delle identità” e gli esercizi narrativi e visivi. Cuore pulsante dell’evento è stato il dialogo tra approcci radicalmente diversi ma convergenti: neuroscienze, gioco, benessere organizzativo, educazione socio-emotiva, filosofia, comunicazione, pedagogia interculturale.
Grazie alla partecipazione attiva di giovani, educatori, imprese sociali, ricercatori, amministratori pubblici e partner internazionali del progetto Erasmus+ “Business Goes Viral”, si è potuto riflettere insieme su cosa significhi, oggi, formare alla felicità e costruire ambienti educativi capaci di generare benessere, consapevolezza e partecipazione.
Il residenziale ha rappresentato anche l’avvio dei lavori per la nascita dei Poli della Pedagogia del Bello in Italia e in Europa, centri territoriali che promuoveranno percorsi formativi ispirati ai principi di bellezza, relazione e trasformazione educativa. L’evento ha rafforzato la rete degli Ambasciatori della Bellezza nella Didattica, educatori e formatori impegnati nel portare il bello nei contesti educativi, come strumento di cura e rigenerazione.
Un’esperienza intensa e coinvolgente, che ha lasciato tracce vive nelle persone e nei territori. Perché educare alla felicità significa creare relazioni, coltivare il desiderio di crescere insieme e costruire comunità capaci di fiorire.
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